Come riconoscere l’oro vero da quello falso? Vi sono alcuni metodi da mettere in campo, in modo fai da te, prima di portarli ad un riconoscimento “ufficiale” presso personale specializzato: vediamo insieme quali sono.
Per prima cosa va osservato bene l’oggetto che si pensa sia d’oro. Questo perché il materiale viene sempre contrassegnato con una punzonatura, in pratica un segno sulla superficie che indica la quantità di oro contenuta nel pezzo espressa in millesimi (da 1 a 999, il più comune è 750, N.d.R.) o in carati (10k, 14k, 18k, 22k oppure 24k, oro purissimo, N.d.R.). Essa non è immediatamente visibile a prescindere dall’oggetto preso in esame.
In alternativa si può provare con una calamita abbastanza forte (evitare i magneti da frigorifero, N.d.R.): l’oro non reagisce ai campi magnetici, quindi in caso l’oggetto sul quale si è indecisi venisse attratto dal magnete non sarebbe vero. Non è precisissimo come metodo ma può dare un’idea. E se rimanete sconvolti dal fatto che in passato si mordesse l’oro per capire se fosse reale o meno, come metodo lo stesso è tutt’ora valido: in caso rimanga il segno dei denti vi sono buone probabilità che si tratti di oro vero essendo lo stesso un metallo molto morbido e lavorato in leghe proprio per aumentarne la resistenza.
E se anche così si hanno dei dubbi, si può sempre portare il proprio oggetto presso rivenditori specializzati, banche o gioiellerie: al loro interno lavorano infatti degli esperti in grado di riconoscere il metallo e quanto questo valga a seconda dei carati.