Avete ereditato degli oggetti che sembrano di argento, ma non ne siete certi? Vi hanno fatto un dono, ma vorreste capirne bene il valore? Non ricordate più quali orecchini sono veri e quali di acciaio? Insomma, in caso di necessità o solo per curiosità, come riconoscere l’argento vero?
Certamente sappiamo che l’argento vero ha un marchio e la prima cosa da fare è cercarlo, magari con una lente d’ingrandimento: 925, 900 o 800 sono i numeri che indicano la percentuale di argento puro contenuta nell’oggetto. Tuttavia, pur trattandosi di una indicazione che i commercianti internazionali usano, non tutti i Paesi del mondo ed i produttori impiegano questa indicazione. Al contempo se l’oggetto è antico, il marchio può non essere mai stato applicato, o magari di è dissolto in seguito ad un’usura importante.
In tali casi, per fugare gni dubbio è possibile acquistare dei kit appositi o portare il tutto da un gioielliere. Ritenete che non valga la pena? La soluzione si può trovare anche con dei rimedi domestici, grazie alle proprietà chimiche e fsiche di questo prezioso metallo.
Ad esempio, basta avere una potente calamita: l’argento non è un metallo magnetico e dunque non reagisce alla sua vicinanza.
Un secondo test da fare è quello del ghiaccio: l’argento ha un’altissima conduttività termica, quindi applicandovi sopra del ghiaccio, questo scioglierà in maniera repentina.
E poi c’è la candeggina: se se ne usa una goccia -in un punto nascosto dell’oggetto- l’argento diventerà subito nero o comunque macchiato. Questo può essere visto anche con altre sostanze ossidanti.
Tuttavia molti oggetti in silver o acciaio o altre leghe possono coportarsi a questi test allo stesso modo dell’argento puro, quindi è consigliabile eseguirli tutti e tre per avere maggiore certezza, o comunque almeno uno per fare una cernita degli oggetti da portare poi a visionare ad un esperto.
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