Sembrava fare proprio al caso vostro, ma una volta a casa vi siete accorti che l’acquisto fatto non vi piace per nulla. È un problema frequente di chi fa shopping online, ma a volte può capitare anche nei negozi. Spesso succede di prendere un modello totalmente sbagliato o incompatibile con qualcosa che già abbiamo. E allora come dobbiamo fare?
Per la restituzione di un acquisto esiste la Direttiva 85/577/CEE del Consiglio del 20 dicembre 1985, la quale prevede, solo in caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali, il diritto di recesso entro un termine. Che cosa vuol dire? La restituzione è fattibile se l’acquisto viene fatto online. La situazione è diversa se avete fatto compere in negozio dove invece è possibile, a discrezione del negoziante, un eventuale cambio. Il ripensamento, infatti, non è riconosciuto come un diritto, salvo accordi precedenti la conclusione del contratto presi direttamente con il venditore.
Praticamente se il negoziante accetta di riprendersi il prodotto venduto, di cambiarlo con un buono, altra merce o, meglio ancora con i soldi, è una sua decisione, non un diritto dell’acquirente. E comunque la trattativa deve avvenire entro un mese dalla data d’acquisto munito di scontrino, ad esempio.
Per quanto riguarda gli acquisti online, invece, sempre entro 30 giorni si può fare la procedura di reso: il corriere verrà a riprendere la merce (in alcuni casi i costi sono a carico del venditori, altri dell’acquirente) e se il prodotto è stato perfettamente conservato, verranno riaccreditati i soldi o si può chiedere un semplice cambio.