La rafia è una fibra naturale e vegetale, al 100 per cento biodegradabile e molto utilizzata nelle decorazioni. Si presta, infatti, sia per realizzare originali pacchetti, sia per rifinire e impreziosire oggetti d’artigianato, anche sostituendola alla più classica juta. Spesso viene confusa con la paglia. In realtà la rafia si ricava da una varietà di palme dell’Africa tropicale (tipica del Madagascar), caratterizzate da lunghe fronde.
Inizialmente si impiegava solo come legaccio in agricoltura, oggi invece è la base per tessere stuoie, tovagliette all’americana, bomboniere ma anche per la realizzazione dell’imbottiture delle sedie o di accessori, come borsette etniche o bracciali. A seconda di come viene lavorata, acquista un aspetto diverso: può essere leggera o compatta, lucida o opaca.
La rafia è molto utilizzata anche nel giardinaggio perché si presta alla legatura degli innesti. La lunghezza massima che può assumere un filo di questo materiale è di circa un metro e mezzo. Se la trovate in vendita con misure maggiori, non sarà rafia autentica. Al suo interno conterrà sicuramente un materiale sintetico. I costi? Viene venduta a peso e non è un materiale molto economico. È caratterizzata dalla leggerezza e dal volume, che aiutano a contenere la spesa. Il prezzo medio è di 4 euro all’etto.