Un graffio nella vita può sempre succedere, soprattutto quando a lasciare il segno è il proprio adorato animale a quattro zampe. Come vanno curate queste ferite, a che cosa bisogna prestare attenzione? Vediamo un po’ come distinguere tra un episodio superficiale e qualcosa di più grave.
Se la ferita è stata provocata da un cane di piccola taglia o è superficiale sarà probabilmente sufficiente pulire bene la zona con acqua e sapone, infine disinfettare abbondantemente la ferita con iodopovidone (ad esempio Betadine 10% soluzione cutanea) o acqua ossigenata. Se avete perso un po’ di sangue e quindi dovete cicatrizzare, il consiglio è quello di utilizzare una garza solo per proteggere la ferita da polvere e sporco. Non fate una medicazioni troppo strette, perché non favorirà la cicatrizzazione.
Se invece la ferita è profonda o continua a sanguinare, il consiglio è quello di andare dal medico o al pronto soccorso. In questi casi conviene che il graffio sia disinfettato da un professionista e sia valutata la necessità una terapia antibiotica. Potrebbe inoltre essere necessità di una vaccinazione antitetanica (va fatto il primo richiamo dopo cinque anni dalla prima somministrazione.
Stessa procedura vale per i graffi di gatto. Attenzione solo alla comparsa della febbre che potrebbe manifestarsi anche un paio di settimane dopo. In questo caso si tratta della malattia da graffio di gatto causata da Bartonella henselae. Si evolve in modo benigno ma bisogna informare il medico assolutamente. Non sottovalutate mai anche le ferite più superficiali. È importante prendere sempre le giuste precauzioni per evitare infezioni anche gravi.
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