Cosa fare se si riceve multa all’estero in Europa? Di certo non si può rimanere impassibili davanti ad un effrazione che si è commessa: a seconda della gravità della stessa si dovranno affrontare diverse conseguenze. Cerchiamo di comprendere cosa può accadere.
La sicurezza stradale è un tema molto sentito nell’Unione Europea e per rendere più facile la gestione delle multe è stato inventato il sistema Cross Border attraverso lo sfruttamento di un’apposita piattaforma di informazione sui veicoli e sulle patenti. Per i seguenti reati stradali è possibile per lo stato membro dove è avvenuta l’effrazione conoscere i dati identificativi degli intestatari dei veicoli immatricolati negli altri Paesi:
- eccesso di velocità
- mancato uso di cinture di sicurezza
- mancato uso del casco protettivo
- passaggio con semaforo proiettante luce rossa
- guida in stato di ebbrezza
- guida sotto effetto di stupefacenti
- circolazione su corsia vietata
- uso indebito di telefono cellulare, o strumenti analoghi, durante la guida.
A seconda degli Stati si può incorrere in sanzioni di tipo amministrativo o trovarsi contestualmente a ricevere una multa ed a risponderne a livello penale e civile. Essi sono obbligati a spedire, al proprietario del veicolo o alla persona altrimenti ritenuta responsabile, la cosiddetta lettera di informazione insieme a quella che viene definita “notifica a persona residente all’estero”: essa deve essere dettagliata e riportare più informazioni possibili. In alcuni casi potrebbe essere presente un modulo di risposta: prima di rispondere è bene dotarsi di un avvocato.
Questo perché come sottolineato in precedenza, sono differenti le contestazioni che è possibile ricevere. Nel caso della semplice multa e quindi di sanzione amministrativa di solito la riscossione avviene tramite l’ufficio preposto del nostro paese su segnalazione di quello estero. In caso vi sia bisogno di risponderne civilmente o penalmente è necessaria l’assistenza legale.