Una volta aperto come conservare il caffe? Avete le capsule o la moka, usate il caffè macinato o quello in grani? Sicuramente vi sarete posti il problema perché non c’è nulla di peggio di un caffè che ha perso l’aroma. Bisogna considerare che quando il chicco viene sottoposto a tostatura aumenta di volume e diventa più poroso e più igroscopico, quindi più penetrabile dall’aria e dall’umidità, del chicco verde.
Ciò vuol dire che a contatto con l’aria, il grasso contenuto nel caffè irrancidisce e si ossida, processo accelerato dalla presenza di umidità e calore: ecco il motivo per cui il caffè teme aria, acqua e la luce. Il caffè macinato, rispetto a quello in grani, ha una superficie a contatto con gli agenti atmosferici superiore, ed è quindi ancora più delicato.
Per conservare il caffè ci vuole un “luogo fresco e asciutto” ossia una credenza o un pensile della cucina, lontano dal forno o dal motore del frigorifero e dove non batta il sole. No anche ai barattoli trasparenti, perché la luce catalizza il processo di irrancidimento. Dopo l’apertura della confezione sottovuoto acquistata, deve essere conservato a temperatura ambiente, il caffè mantiene il suo ottimo stato di freschezza fino a sei giorni. In seguito all’esposizione all’aria, dopo il settimo giorno dall’apertura, il caffè comincia a subire delle alterazioni a causa dei naturali processi di ossidazione.
Quindi che si fa? Se il consumo avviene entro sei giorni, allora basta conservarlo a temperatura ambiente, altrimenti è meglio riporre il barattolo ben chiuso in frigorifero, lasciando che il caffè ritorni a temperatura ambiente prima dell’utilizzo. Il prodotto così conservato va comunque consumato entro 21 giorni.
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