Come smontare le teorie del complotto? A partire dai terrapiattisti fino ad arrivare ai rettiliani e alle ultime legate ai vaccini contro il coronavirus, questo modo “alternativo” di pensare è sempre esistito. Vediamo insieme come gestire la comunicazione con i complottisti e come tentare di farli ragionare.
Gestire la comunicazione del complotto
È proprio ragionamento la parola chiave: prendiamo ad esempio l’ultimo “complotto” in termini cronologici, quello relativo al Covid-19 e alla vaccinazione a esso correlata. Mettendo da parte addirittura il sostenere senza prove che si sia trattato di un virus pensato in laboratorio e appositamente diffuso tra la popolazione, ancora più forti sono le teorie complottistiche che riguardano l’inoculazione del vaccino che non solo sarebbe stato preparato con ingredienti pericolosi per salute delle persone, ma sarebbe capace di modificare il dna e non solo: un chip verrebbe inserito per poter controllare le persone a distanza.
Leggere simili idee da parte di persone, talvolta anche abbastanza preparate e di grado sociale alto, non solo lascia perplessi ma viene spontaneo chiedersi cosa possa portare a credere a simili idee. La questione è molto semplice: è il modo di fare comunicazione unito a diverse tipologie di paura provate a dare come risultato la nascita e la crescita di teorie complottistiche, che va detto possono in alcuni casi avere il loro fascino e in altri rivelarsi molto pericolose perché mettono a repentaglio la salute delle persone.
Come parlare con i complottisti
Come smontare le teorie del complotto? Si può agire portando alla visione fatti inoppugnabili, dati e numeri sperando che la persona capisca, ma allo stesso tempo è necessario fare attenzione a non farla sentire “stupida“, soprattutto se l’idea complottistica ha già avuto modo di sedimentarsi: altrimenti l’unico risultato che si otterrà e quello del sentirsi dire che “i poteri forti” hanno fatto sparire le prove del complotto. Per fare ragionare chi sostiene questo tipo di teorie bisogna lavorare sui sentimenti di indignazione e di risentimento che di solito albergano in queste persone. Pensiamo alla pandemia di coronavirus e ai vaccini: i no-vax sono tanti, quanto chi nega ancora che il Covid-19 sia pericoloso, perché una simile catastrofe globale è troppo grande e imprevedibile e quindi terrificante per essere abbracciata da chi ha problemi ad accettare che avvenimenti di questo genere possono accadere naturalmente.
Le persone quando hanno paura hanno bisogno di un capro espiatorio e di negare la pericolosità ed è per questo che si affidano a queste teorie: per discutere delle stesse quindi diventa necessario mantenere la calma, non alzare mai la voce e far comprendere, anche dati alla mano, che il complotto in realtà non esiste.