Le pietre preziose, soprattutto quelle di buona qulità, non conoscono periodo storico o età e sono sempre un regalo molto gradito dalle donne. Nel corso dei secoli, centinaia di ragazze hanno indossato delle vere e proprie opere d’arte, ottenute con gemme dall’aspetto incredibile. Tuttavia il rischio è sempre lo stesso: scegliere un pietra magari dalla luce intensa, ma in realtà di cattiva qualità. Se, infatti, il gioielliere non è di fiducia, è molto probabile che tenterà di fare il furbo e, allora, è sempre meglio conoscere caratteristiche e dettagli dell’oggetto che si intende comprare.
Con la parola rubino, si intende la varietà rossa di corindone e, a seconda del quantitativo di cromo e ferro presente nella gemma, questa potrà assumere interessanti sfumature, tutte comunque di gradazione rossiccia. La sua durezza è inferiore solo a quella del diamante e, quindi, si presenta come un minerale particolarmente resistente. A livello “tecnico”, invece, si può considerare formato da un abito prismatico esagonale con terminazioni piramidate o appiattite e, qualche volta con la presenza di zonature di colore.
Il rubino, nelle sue forme e tipologie più belle, di solito arriva direttamente dalla Birmania, dalla Thailandia nelle versioni rosso bruno, mentre quello più intenso a livello cromatico proviene dall’Afghanistan, dal Pakistan e dal Vietnam. A volte, se ne trovano anche delle gemme molto scure che giungono dall’India, dalla Carolina del Nord negli Stati Uniti, dalla Russia e dall’Australia. Questa pietra è molto amata dalla gente superstiziosa, da secoli, in quanto si ritiene protegga dalla sfortuna e dalle malattie, ma credenze o no per qualsiasi donna un anello, una collana o un bracciale con i rubini sono certamente un dono fantastico e tanto agognato. All’inizio del secolo scorso, il francese Auguste Verneuil, riuscì a produrne un cristallo sintetico unendo polvere di ossido di alluminio e agenti coloranti, fusi alla fiamma di un cannello.