La scelta delle piastrelle per l’arredo di bagno e cucina non è sempre così facile di fronte alla miriade di offerte dei negozi specializzati ed anzi può rivelarsi una vera e propria trappola per coloro che non hanno esperienza nel settore.
Il problema maggiore potrebbe essere rappresentato dalla qualità, considerando che non tutti i materiali si rivelano adatti allo scopo ed il rischio di ritrovarsi tra le mani metri e metri di piastrelle di qualità scadente è piuttosto alto.
Molto dipende dall’onestà del venditore che dovrebbe sempre fornire informazioni dettagliate sulla qualità del prodotto, ma ci sono anche dei piccoli accorgimenti che potranno aiutarvi nella scelta. Quali?
Prima di tutto occorre controllare le confezioni delle piastrelle e verificare che vi siano riportati una serie di valori stabiliti secondo le norme europee. Vi sembrerà strano, ma tutte quelle sigle stampate sulle scatole stanno ad indicare proprio la qualità del prodotto. La sigla Pei, ad esempio, indica la resistenza all’abrasione e si basa su una scala da 1 a 5, dove 5 è il massimo della durezza. Per essere di buona fattura, poi, una piastrella deve essere in grado di sopportare i carichi: come faccio a saperlo? Sulla confezione è riportato il codice Newton che va da 20 a 50, con 50 che rappresenta il massimo della resistenza.
Ci sono poi le classi 1-2-3, che stanno ad indicare la resistenza alle macchie. Ecco, questo è un elemento di fondamentale importanza, in quanto la classe 1 equivale ad una buona resistenza (facilmente lavabile con acqua), la classe 2 indica una resistenza media (lavabile con acqua e detersivo), mentre la classe 3 è la più scadente poiché indica l’impossibilità di eliminare la macchia. Infine occorre controllare le lettere riportate sulle scatole (A, B, C), che indicano la resistenza agli acidi.
Se non volete correre rischi, comunque, chiedete al venditore una mattonella “di prova”, portatela a casa e poi fate tutte le verifiche necessarie prima dell’acquisto.