Come ridipingere un oggetto in legno

Quante volte, guardando la propria casa, ci sia accorge che, sia all’esterno che all’interno, sono molti i complementi d’arredo in legno che andrebbero riverniciati? Il tempo a disposizione, però, è sempre troppo poco e così si finisce per rimandare quel sano fai da te che rilassa, libera la mete e permette ad ogni stanza dell’abitazione di ritrovare nuova luce e colore. Quando nemmeno con una energica pulizia, un tavolo, una sedia o un qualunque pezzo d’arredamento tornano perfetti, è il caso di passare ad un’altra rifinitura. Con la messa a nuovo, si toglie dalla superficie lo strato spento e opaco, a patto che l’originale non sia tanto rovinato da richiedere un improbabile miracolo.

Ci sono casi in cui, poi, è bene togliere la finitura trasparente esistente, soprattutto se:

• la finitura è squamata in più punti.
• nella superficie sono presenti macchie biancastre, dovute quasi certamente a liquidi che si sono rovesciati sopra.
• la finitura si stacca dalla mano di fondo.

quando si vuole togliere un vecchio strato, è indispensabile uno sverniciatore chimico che sia adatto allo specifico prodotto usato per il legno. Individuare la finitura si può, facendo una prova su una parte non visibile. Basta, quindi, versare su un pezzo di cotone, del solvente per smalto per unghie che contiene acetone e procedere direttamente sulla superficie in questione. Se in pochi minuti, si formano delle bolle e l’area raggrinziasce, si tratta di legno verniciato, tinto o laccato. In caso contrario, ci si trova di fronte ad una pittura poliuretanica e si dovrà scegliere lo sverniciatore.

Molti di questi però contengono delle sostanze tossiche pericolose, quindi bisogna fare attenzione ad una serie di cose:

• se c’è scritto di usarlo in ambiente ventilato, meglio restare all’esterno di una struttura per non respirarne l’odore
• non usare i prodotti vicino ad una fiamma libera
• non fumare, non mangiare e non bere, quando si lavora con solventi di tal genere