Le feste si avvicinano ormai ed è una tradizione tipica completare il pranzo di Natale con un ortaggio dalle proprietà digestive e molto rinfrescante. Si tratta del finocchio, che non di rado compare sulle tavole degli italiani a fine anno, con le sue mille qualità, non ultimo la capacità di favorire la diuresi. Consumato in grandi quantità soprattutto nell’area del Mediterraneo, è conosciuto sin dalla notte dei tempi, visto che si preferiva per insaporire i cibi e, secondo testimonianze ritrovate, qualche volta aveva il potere di mischiarsi con il suo aroma forte con dei prodotti non al massimo della loro qualità.
La sua storia però non riguarda solo l’ambito culinario, ma rientra nel campo medico e, addirittura, nel settore dell’occulto. Era, infatti, già considerato un rimedio naturale dagli antichi Egizi, soprattutto al termine di un pasto troppo elaborato per sentirsi subito meglio, nelle regioni orientali, invece, si credeva che avesse poteri afrodisiaci mentre, infine, nel Medioevo teneva lontano le streghe. Senza contare che in più di un caso, si sarebbe preferito il finocchio pure per guarire dai morsi dei serpenti. Ma la domanda che sorge spontanea, di fronte all’ortaggio è sempre la stessa: ” come si pulisce e, soprattutto, come si affetta per servirlo a tavola?”.
Dopo aver preso un coltello abbastanza appuntito e un piano d’appoggio utile, come il tagliere, si può procedere alla sua pulizia:
- iniziate tagliando i gambi all’altezza del bulbo e non buttate via le foglie che vi potrebbero servire per arricchire altre pietanze successivamente.
- eliminate le parti troppo piccole che si trovano alla base e poggiando l’intero finocchio sul tagliere, spezzatelo a metà, formando quindi 4 spicchi.
- togliete il torsolo centrale da ogni spicchio con il coltello e lavate tutto ciò che avete messo da parte, prima di portare il finocchio a tavola o cuocerlo per aggiungerlo alle pietanze.