In queste giornate di caldo diventa ancor più importante innaffiare il proprio giardino e dare un’occasione alle proprie piante di sopravvivere. State però molto attenti all’allarme siccità: in alcuni comuni l’acqua scarseggia è c’è vieto assoluto di dare da bere ai propri giardini, anche perché i fiumi e i canali sono vuoti, manca l’acqua per l’irrigazione dei campi e presto potrebbe anche scarseggiare anche per l’uso domestico.
Fatta questa precisazione (importantissima), ricordiamoci che l’erba va bagnata nei periodi caldi, ovvero dalla tarda primavera alla fine dell’estate (in assenza di pioggia). È abbastanza comprensibile che in inverno o in autunno inoltrato, innaffiare sia abbastanza inutile perché l’umidità della notte – ma anche di alcune giornate di nebbia – e la pioggia soddisfano ampiamente il fabbisogno del nostro giardino.
Ogni pianta necessita di un’irrigazione diversa, ma mantenerle tutte in vita, dobbiamo considerare che nel nostro giardino si è creato un ecosistema che accoglie tutte le piantine. Quando non fa ancora caldo e spesso piove, sarà sufficiente bagnare l’erba una volta la settimana, per poi aumentare questa prassi a una volta al giorno.
Quando bagnare? Il consiglio è quello di innaffiare la mattina presto (verso le 5/6) o la sera. Comunque quando non fa ancora caldo e soprattutto non batte il sole diretto. Il quantitativo medio di acqua necessario è di circa 5 litri per metro quadro, ne consegue che se avete un terreno molto ampio è sempre meglio acquistare degli irrigatori e spargerli sull’area. Potrebbero altrimenti volerci delle ore per bagnare tutta la superficie a dovere.
Alcuni impianti, spesso interrati o in superficie, tra l’altro possono essere temporizzati ed è sempre la soluzione migliore, soprattutto se siete spesso lontani da casa o tendente a dimenticare le necessità del vostro prato. In questo caso, stimate un’ora cui far scattare la pioggia, ma anche la durata (circa 20 minuti dovrebbe essere più che sufficiente).
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