Le erbe aromatiche sono davvero molto preziose per dare sapore ai piatti e ovviamente quelle essiccate direttamente a casa propria sono molto più profumate e hanno una resa decisamente maggiore, di quelle che si possono comprare nei negozi. Ma come si fa? Prima cosa bisogna partire dal concetto che ogni piantina ha la sua storia e soprattutto ha le sue caratteristiche: in alcuni casi si fanno essiccare le foglie, in altri i fiori o le radici.
Per partire per questo lungo viaggio fatto di profumi e sapori, dovete prima di tutto acquistare le vostre erbe aromatiche: se avete un giardino o un balcone con un po’ di spazio, fate un angolino dedicato agli odori. È una nicchia molto piacevole e regala anche dei bellissimi fiori. Lasciate che le vostre piante crescano e soprattutto si rinforzino un pochino. La raccolta deve essere fatta quasi sempre prima che si apra il periodo della fioritura, tranne per l’origano, il timo, la maggiorana e la lavanda. Inoltre, è un’operazione che va realizzata al mattino presto, quando la piantina è molto ben idrata a seguito dell’umidità notturna.
Come si fa l’essiccazione
Cercate di raccogliere dei rami abbastanza lunghi e sani, poi eliminate con cura le foglie secche o quelle ammaccate. Ovviamente vanno eliminati anche gli insetti, che possono eventualmente essere ospiti tra le foglie. In linea di massima non dovreste lavare questi rametti, ma se notate che c’è troppa terra o siete consapevoli di aver trattato l’arbusto con pesticidi, è meglio risciacquare con molta cura. Asciugate le foglie con della carta, tamponando delicatamente.
Prendete poi dello spago o degli elastici piccolini. Dividete i vostri rami in piccoli mazzolini e fermateli alla base. Devono poi essere appesi a testa in giù, in una zona areata, possibilmente non umida, perché potrebbe far ammuffire le piantine, e al riparo dal sole diretto. Se i rametti raccolti sono troppo corti e non siete in grado di appenderli, potete sdraiare le erbe su dei vassoi di cartone. In questo caso, periodicamente dovete girare il materiale. L’essicazione non ha tempi ben definiti: dipende da molti fattori, da quanto ha fatto caldo e dall’esposizione esatta. Calcolate che dovrete attendere da 2 settimane al mese.
Conservare le erbe essiccate
Prendete ora i vostri mazzolini secchi: il lavoro, ovviamente, non è finito. Per conservare le vostre erbe è necessario raccoglierle in vasetti. È sicuramente il metodo migliore, perché altrimenti vi trovereste con briciole, polvere e foglione secche ovunque tutte le volte che farete per utilizzarle. Quindi eliminate i rami e le foglioline ammuffite e mettetele all’interno di barattoli in vetro. Ogni barattolo va etichettato e ovviamente conservato in un luogo fresco. Il tempo di conservazione: non c’è una scadenza, ma è meglio evitare di superare l’anno.
Le erbe da essiccare
Sono tantissime e hanno tempi di raccolta differente. Prezzemolo, Origano e maggiorana vanno colte in fiore, il dragoncello, l’anethum e l’alloro possono essere essiccati in qualsiasi momento dell’anno, la melissa, la menta e la salvia devono essere raccolti prima della fioritura. Inoltre, per una migliore conservazione queste foglie dovrebbero essere tritare: le erbe conservano comunque la loro profumazione e la loro intensità. Se però le usate per tisane o decotti è decisamente meglio lasciarle intere. L’erba cipollina va consumata principalmente fresca, ma volendo è possibile anche procedere con l’essicazione. Della liquerizia si utilizza la radice, che possono essere usate dopo almeno tre anni dal momento in cui è stata pianta. Infine, un’ultima curiosità: basilico, prezzemolo, ma anche menta ecc. potreste decidere di evitare tutto il processo dell’essiccazione, abbastanza lungo e laborioso, ma semplicemente raccogliere le foglioline, una alla volta, lavarle con cura, e poi congelarle. Durano diversi mesi e per cucinare sono davvero ottime.
Photo Credit|ThinkStock