Debutta il primo maggio la Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego), il sussidio alla disoccupazione istituito con il Jobs Act, la riforma del welfare del governo Renzi. E ovviamente c’è molto interesse. I lavoratori, che in questo momento sono rimasti senza impiego, sono interessati non solo a richiederla ma anche a capire come si calcola l’indennità.
Per sapere a quanto dovrebbe ammontare l’assegno bisogna calcolare la retribuzione media settimanale del dipendente degli ultimi 4 anni. A questo punto, si deve moltiplicare l’importo ottenuto per un coefficiente fisso (pari a 4,33). Il risultato ottenuto è uno stipendio di riferimento su cui poi viene determinata l’indennità Naspi.
Se il risultato è inferiore a 1.195 euro lordi, si calcolerà un quota del 75% che corrisponde all’ammontare esatto del sussidio. Se invece il risultato oltrepassa i 1.195 euro, per la parte di salario superiore a questa soglia l’indennità sarà pari al 25% . In ogni caso, è previsto per l’assegno un tetto massimo di 1.300 euro.
Ecco una simulazione:
Il soggetto ha guadagnato 10 mila euro lordi per i primi due anni di lavoro (104 settimane) e poi 15 mila euro, sempre lordi, per i due anni successivi (sempre 104 settimane). Totale 50 mila euro in quattro anni:
- 50mila diviso 208 settimane uguale 240 euro a settimana
- 240 euro per 4,33 uguale a 1040 euro
- La Naspi è il 75 percento di 1.040 euro ovvero 780 euro lordi al mese
Il calcolo è abbastanza semplice se si ha un reddito basso, diventa più complesso se si ha un reddito più elevato.
Immaginiamo un lavoratore che ha guadagnato 100mila euro in 4 anni (208 settimane)
- 100mila diviso 208 settimane uguale 480 euro
- 480 euro per 4,33 uguale 2.080 euro
- La Naspi equivale al 75 percento di 1195 (circa 896 euro) + il 25 percento della differenza (ovvero 2080-1195 uguale 885), in questo caso 220 euro.
Photo Credits | Thinkstock