Si torna a parlare nuovamente di Imu, la tassa sulla casa più discussa e probabilmente odiata dagli italiani. Come si calcola? La base imponibile su cui applicare la Tasi, di cui abbiamo recentemente spiegato i conteggi e i pagamenti, è uguale a quello dell’Imu. Dovete quindi conoscere la rendita catastale che va rivalutata del 5% e il risultato va moltiplicato per il coefficiente dell’immobile in questione (160 per le abitazioni).
Ricordate quindi, se la vostra rendita è di 1.000 euro con la rivalutazione la cifra ammonterà a 1050, questa cifra va poi moltiplicata per 160 e otterremo 168.000. a questo punto vanno applicate delle aliquote, che purtroppo non sono uguali per tutti, perché sono stabilite dai Comuni. Non dimentichiamo che esistono poi le detrazioni.
Per la prima casa, l’aliquota minima è dello 0,1% mentre quella massima può arrivare allo 0,25% ma i Comuni possono alzarla di un ulteriore 0,08% portandola allo 0,33%. Chi deve pagare? Ovviamente non tutti (perché la Tasi ha sostituito l’Imu per la maggior parte delle famiglie). Le abitazioni principali che devono affrontare questa spesa sono le categorie A/1, A/8 e A/9 e poi tutti gli immobili diversi dalla abitazioni principali. L’Imu si paga in due rate: la prima è stata fissata il 16 giugno, mentre la seconda e ultima è prevista per il 16 dicembre.
I proprietari di queste case potranno però usufruire dell’aliquota ridotta deliberata dal Comune e della detrazione di 200 euro. Come si paga? Il pagamento può essere fatto tramite modello F24, pagando online sul sito dell’Agenzia delle entrate oppure in modo tradizionale in banca, negli uffici postali o presso gli agenti della riscossione (Equitalia). I codici tributo da utilizzare per compilare l’F24 sono 3912 abitazione principale e relative pertinenze; 3918 altri fabbricati.
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