Un gesto di solidarietà a volte non ha bisogno di grandi celebrazioni. Anzi, quelli che vengono fatti in silenzio e nell’intimità della propria casa, di solito, valgono doppio. State pensando di adottare un bambino a distanza, ma non sapete come fare. Quali sono le pratiche da seguire, è molto costoso, è impegno che dura una vita? Sono queste le domande più comuni, cui cercheremo di dare una risposta.
Adottare un bambino a distanza è molto semplice. La difficoltà principale è quella di scegliere un’associazione affidabile. Le più note sono Save The Children, ActionAid, Unicef, ma esistono anche tantissime Ong che offrono pacchetti sicuri e interessanti. La decisione deve cadere sulle garanzie che vi vengono fornite: riceverete materiale informativo sul bambino? Saprete a cosa serviranno i vostri soldi? Il piccolo potrà scrivervi una lettera o mandarvi una foto? Sono piccole cose, ma rendono un po’ più “umana” l’adozione a distanza.
Il secondo step è compilare un modulo di adesione che potrete ricevere via posta o via mail, nel quale troverete anche tutte le informazioni relative all’adozione (per esempio il Paese in cui si trova il bambino, il percorso, la modalità di pagamento, ecc). L’impegno economico è variabile, ci sono però delle quote fisse.
Di solito un bambino costa circa un caffè al giorno, come prezzo base, ma potrebbe ovviamente richiedere di più. Sta alla vostra disponibilità economica. In base alla donazione, il piccolo potrebbe essere adottato da una sola famiglia o da più famiglie. Quanto dura l’adozione? Il sostegno a distanza non ha nessun vincolo legale, dunque un sostenitore può decidere di interrompere l’adozione a distanza in qualunque momento, restituendo la scheda personale in modo il bimbo sia riassegnato.
In linea di massima, è importante essere convinti della propria donazione e di aiutare un bambino a studiare e ad avere cure mediche, durante un pezzo importante della sua vita. Detto ciò doveste cambiare idea o avere un impedimento, sarà sufficiente comunicarlo all’associazione.
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