Qualche giorno fa ci siamo occupati di come tinteggiare le pareti di casa, ora che la bella stagione sta per arrivare e si sente il bisogno di aria pulita. Oggi ci occuperemo della tinteggiatura del soffitto, simile per alcuni aspetti a quella dei muri, ma non così scantata come potrebbe sembrare.
Innanzi tutto occorre ricordare che questa operazione va effettuata ancor prima di passare alla tinteggiara delle pareti, poiché i vari schizzi e sgocciolamenti potrebbero rovinare il lavoro sui muri stessi e costringervi a dei ritocchi antipatici quanto faticosi.
Detto questo, passiamo alla prima fase del lavoro, che prevede come al solito la chiusura di eventuali crepe o buchi nel soffitto, attraverso un’operazione di stuccaggio o di riempimento tramite gesso o malta. A questo punto si può carteggiare la superficie, spolverandola poi con una pennellessa, in modo che non restino fastidiosi residui.
Nel caso sia presente della muffa (in cucina o in bagno è piuttosto frequente) occorrerà intervenire con un lavaggio, cercando di togliere la macchia in profondità, prima di passare una mano di un prodotto specifico (un antimuffa, appunto) che ne eviti la formazione. Ora è il momento del fissativo, da passare in modo uniforme su tutta la superficie, in modo che il soffitto diventi meno assorbente.
Dopo averlo fatto asciugare, si stende una prima mano di tinta traspirante (quindi non lavabile), con movimenti lenti e sempre nella stessa direzione. Si lascia nuovamente asciugare per 3-4 ore e poi si passa una seconda mano, cercando di stendere la tinta nella direzione opposta a quella precedente (se prima avevate optato per pennellate verticali, ora userete un movimento orizzontale o viceversa). Se il risultato non è soddisfacente (nel caso la superficie da trattare sia piuttosto rovinata), ripetete l’operazione ed otterrete un soffitto nuovo di zecca.
In fondo, non occorre una gran maestria per tinteggiare un soffitto: basta solo un po’ di buona volontà e qualche piccolo consiglio.
1 commento su “Come tinteggiare il soffitto”