Come lavorare a Londra dopo la Brexit? Quando la Gran Bretagna era parte dell’Unione Europea giovani provenienti da ogni Stato dell’Unione tentavano la fortuna senza aver bisogno di visti o burocrazia inutile: come regolarsi ora che la legge è cambiata?
Con la Brexit sono cambiate le regole
Ovviamente le regole sono cambiate e per poter lavorare a Londra vi è bisogno di conoscere già bene l’inglese e rispondere al Sistema a punti che è stato programmato per poter consentire l’accesso al mercato del lavoro della città e in generale dell’Inghilterra. Questa è solo uno dei fattori che è necessario prendere in considerazione. Prima di andare avanti sul come lavorare a Londra o nelle altre città del Regno Unito è importante comprendere che farsi assumere prima della partenza ora è diventato basilare e sebbene possa spaventare l’idea, in realtà questo approccio consente, in alcuni settori, di trovare un accesso facilitato alla permanenza nel Regno Unito. Basta verificare attraverso il Recruitment and Employment Confederation inglese quali siano i lavoratori più richiesti: al primo posto vi sono gli autisti di mezzi pesanti, seguiti dagli infermieri, dai programmatori e professionisti dello sviluppo software e dagli assistenti domiciliari.
Vi è buono spazio occupazionale anche per coloro che sono insegnanti legati all’istruzione primaria e materna, cuochi, addetti alle vendite al dettaglio e pulizie nonché falegnami e personale in grado di lavorare i metalli. Come è possibile notare l’Inghilterra necessità di operai specializzati in diversi settori e non riesce a sostenere con i propri cittadini la domanda interna di tali professioni. Questa tipologia di collaborazione consente alla persona di ottenere la Skilled worker Visa, ovvero di poter lavorare con una paga di minimo 25600 sterline l’anno e oltre alla specializzazione basta parlare inglese a livello intermedio B1.
Altri visti per poter lavorare in Inghilterra
Diverso visto è necessario per lavorare a Londra se si fa parte del settore sanitario: in questo caso viene rilasciato l’Health and Care Visa specifico per gli operatori sanitari e simili quando il lavoro è offerto dal Sistema Sanitario nazionale inglese (NHS) o da organizzazioni e datori di lavoro che forniscono dei servizi allo stesso. In questo caso è possibile addirittura richiedere un visto che consenta di poter portare con sé anche la propria famiglia.
Vi è poi un altro visto, l’Intra Company Transfert, pensato per facilitare il trasferimento temporaneo di lavoratori da una società estera a una inglese. Ovviamente le due dovranno mostrare di essere collegate tra loro il contratto dovrà durare almeno 12 mesi a meno che lo stipendio non raggiunga un minimo di 73900 sterline lorde l’anno. Infine ma non per importanza vi è la licenza di lavoratore temporaneo se si è degli artisti, sportivi, collaboratori non retribuiti di un ente di beneficenza e operatori religiosi e il Global Talent Visa che consente l’ingresso in Inghilterra senza aver bisogno prima di avere un’offerta di lavoro pronta per coloro che sono riconosciuti come leader nel proprio settore di appartenenza