Come chiedere il congedo parentale legato all’emergenza Coronavirus? La chiusura delle scuole ha reso necessario per molte famiglie trovare qualcuno che stia con i figli piccoli costretti a casa. Il congedo parentale è una delle misure che sono state confermate dal decreto Rilancio: come si può farne richiesta?
Trenta giorni di congedo straordinario nel nuovo decreto
In poche parole, con l’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio, è stata data la possibilità alle famiglie di richiedere il congedo parentale straordinario sia per la mamma che per il papà. La proroga che lo riguarda dà modo agli stessi di richiedere questa possibilità fino a un totale di 30 giorni anche se si è fruito dello stesso nel corso del periodo precedente alla pubblicazione di questo decreto.
In poche parole è stata eliminata la possibilità di godere dei 15 giorni previsti fino al 3 maggio e sono stati messi a disposizione di tutta la platea che può averne bisogno e che risponde a determinati requisiti ben 30 giorni. Ovviamente questo significa entro la fine del periodo di emergenza, che alcuni avranno usufruito dei 30 giorni standard approvati nelle ultime ore mentre altri ne avranno sfruttati 45 complessivi. Ad ogni modo gli stessi potranno essere sfruttati fino al 31 luglio prossimo.
Riuscire a stare a casa con i propri figli consente ai genitori di risparmiare qualcosa relativamente all’assunzione di baby-sitter o simili figure adibite alla cura dei minori. Come già anticipato però, per poter accedere a questa misura è necessario possedere determinati requisiti.
I requisiti per accedere al congedo parentale
Quali sono i requisiti per accedere al congedo parentale covid-19? I figli devono essere minori di 12 anni, un limite di età che si annulla se gli stessi sono disabili. Possono fare richiesta di congedo parentale anche coloro che lavorano in smart working e come specificato in precedenza, quelli che hanno già usufruito nel periodo massimo di congedo parentale ordinario.
Nella platea di coloro che possono sfruttare questa misura vi sono anche i lavoratori privati e iscritti alla gestione separata e i lavoratori autonomi iscritti all’INPS a cui non è riconosciuta la tutela del congedo parentale. Non solo: anche le lavoratrici autonome iscritte all’INPS che abbiano già raggiunto il limite del normale congedo ovvero tre mesi per i figli minori di un anno: dal gruppo di persone che possono usufruire del congedo non sono stati esclusi nemmeno i genitori affidatari.
Non possono fare domanda coloro che percepiscono il sussidio di disoccupazione o altre misure di sostegno sia personalmente che attraverso il coniuge e con loro anche coloro che usufruiscono già del bonus baby-sitter. È più complessa la questione per chi si trova in cassa integrazione: chi è a zero ore non può chiedere il congedo parentale.
La domanda di congedo parentale può essere fatta direttamente sul sito dell’Inps in via telematica o contattando il Contact Center e attraverso i patronati.