Come assumere una colf in regola? Per poter usufruire dell’aiuto di un’aiutante in casa è necessario seguire specifiche procedure pensate per regolamentare questa attività tutelando il lavoratore ed anche colui che assume. Scopriamo cosa bisogna fare.
La prima cosa da fare è ovviamente inquadrare il lavoratore domestico nel modo giusto, scrivere un contratto di lavoro e avvisare di ciò l’INPS: questo è qualcosa che deve essere fatto se si vuole assumere con continuità una lavoratrice domestica. Il contratto può essere part time o full time, a tempo determinato o indeterminato. Se si vuole usufruire della risorsa saltuariamente si possono sfruttare i voucher oppure il Libretto famiglia.
Quel che bisogna comprendere è che vi è differenza tra la colf e la persona che viene a fare la pulizia una volta ogni tanto. La prima ha un rapporto di lavoro continuativo con il datore di lavoro (che può essere una persona fisica, una famiglia o una comunità, N.d.R.), l’altra casistica prevede una forma di lavoro occasionale. Alle due posizioni sono collegate diverse competenze e diverse responsabilità. Ecco i differenti livelli di inquadramento dei lavoratori domestici:
- A e AS per i lavoratori privi di esperienze e che non sono adatte all’ assistenza di persone
- B E BS per i lavoratori senza esperienza ma che svolgono le loro mansioni in totale competenza
- C e CS per i lavoratori che possiedono conoscenze sia teoretiche che tecniche in base alla mansione da svolgere
- D e DS viene utilizzato in caso in qui il lavoratore deve prendere alcune responsabilità come ad esempio assistenza specifica di persone non autosufficienti.
Una volta compilato il contratto di lavoro con tutte le specifiche necessarie esso dovrà essere consegnato all’INPS prima del giorno di inizio del rapporto lavorativo.