Compilare la dichiarazione dei redditi è sempre uno scoglio complesso. È importante però essere molto precisi ed evitare errori, perché correggerli è fattibile, ma non è una cosa semplice. Il modello 730 può essere presentato al sostituto d’imposta, ovvero il datore di lavoro o l’ente pensionistico, al Caf (organizzazioni sindacali) o al contabile di fiducia (commercialista o ragioniere abilitato).
Se si decide di presentare la dichiarazione dei redditi direttamente al sostituto d’imposta, è necessario compilare il 730 e inserirlo nella busta chiusa relativa. È possibile altrimenti rivolgersi al Caf o a un professionista: in entrambi i casi un esperto si occuperà di compilare la dichiarazione dei redditi al posto nostro, ovviamente su compenso (il Caf è molto economico, mentre gli studi commercialisti hanno tariffe variabili, in alcuni casi davvero onerose soprattutto in caso di partita iva).
Il contribuente deve consegnare la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati esposti nella dichiarazione. Attenzione, esiste anche un’altra possibilità, ovvero quella di consegnare il modello già compilato al Caf o al professionista abilitato. In questo caso non è necessario pagare nulla.
Oltre al 730, esiste anche il modello unico. Questo tipo di dichiarazione è più complessa perché spesso deriva da un lavoro autonomo. La maggior parte dei Caf non fanno assistenza per il modello unico. Bisogna cercare degli studi di commercialisti associati Caf (è facile che siano Ugl). Non è tutto. Da qualche anno è possibile presentare la dichiarazione dei redditi anche via internet. Come fare? In questo caso, bisogna registrarsi su Uniconline.
Per quanto riguarda i Caf, dovete scegliere a quale sindacato appoggiarvi (uil, cisl o cigl) e di conseguenza verificare quelli più vicino a casa, o per voi più comodo. Molto spesso non c’è bisogno né del Caf né del commercialista, perché in alcune aziende si mette a disposizione del dipendente la compilazione del 730.
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