Coltivare la patata americana è impegnativo. Questo tubero non è, infatti, uguale alla nostra classica patata, è molto più delicato. La batata (Ipomea batatas) ha un sapore dolce e si può cucinare sia bollita, sia al forno sia fritta, inoltre produce dei fiori bellissimi, a campanula. La coltivazione può quindi avere due scopi, alimentare o decorativo per la casa.
Oltre a queste differenze, la batata ha bisogna di temperature più alte per la coltivazione rispetto alla patata tradizionale: 15° per la germinazione e 20° per lo sviluppo. Ha poi bisogno di spazio, soprattutto in profondità, perché il tubero può arrivare a misurare anche 30 cm. La prima cosa da fare è pendere un vaso capiente e molto vasto. Può essere un po’ ingombrante, soprattutto in appartamento, ma è fondamentale.
La patata americana si presta a essere coltivata in casa proprio per le temperature. Il consiglio, quindi, è quello di scegliere una stanza abbastanza calda: evitate i terrazzi, le cantine e le verande. Il vaso però ha bisogno di luce diretta, quindi posizionatelo vicino a una finestra. Se poi avete un pezzettino di terra, è meglio ancora, perché questo tubero preferisce il terreno sciolto.
Arricchite la terra con concime organico a base di potassio e azoto (trovate nei negozi e nei consorzi delle miscele perfette) e annaffiate regolarmente durante l’intero ciclo vegetativo. In inverno si consiglia di bagnare il vaso a giorni alterni. Il ciclo di produzione della batata è di 6 mesi e più: non abbiate quindi fretta né di vederla fiorire né che si sviluppi perfettamente per cucinarla. La raccolta, infatti, è prevista dopo circa 180 giorni, quando gli steli iniziano a ingiallire. A questo punto potete estrarre il tubero dal terreno e pulirlo come se fosse una patata qualsiasi.
Come si conservano? Esattamente come un qualsiasi tubero: vanno tenute in un posto asciutto (mai in frigorifero), possibilmente in una zona buia per evitare i germogli.
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