Tra i cocktail della categoria pre-dinner, ossia da aperitivo, uno dei più conosciuti e amati è senza dubbio l’Americano, un drink che, a dispetto del nome, si prepara con prodotti italiani; ma allora perché si chiama Americano? E qual è la ricetta per prepararlo anche a casa? Scopriamolo dopo il salto.
Americano, la storia del cocktail
Il cocktail Americano nacque agli inizi degli anni Trenta, nel periodo in cui in Italia si amava particolarmente copiare le tendenze d’oltre Oceano, e infatti, a dispetto del nome, questo drink di Americano non ha niente, dato che viene preparato con bitter Campari e Vermouth rosso.
All’inizio il cocktail si chiamava “Milano-Torino”, in riferimento alle città che producevano i due ingredienti principali, ovvero il Campari a Milano e il Vermouth Rosso a Torino. Il nome fu poi cambiato in seguito la vittoria a New York del pugile Primo Carnera, detto anche lui “l’Americano”, dato che all’epoca era difficile per un italiano avere successo in America.
Infine, una curiosità: l’Americano è anche uno dei cocktail preferiti da James Bond, l’agente 007, nonché il primo ad essere servito nel film “James Bond 007 – Casino Royale)”.
Americano, la ricetta
Ingredienti: 1/3 di Campari, 1/3 di Vermouth Rosso, 1/3 di soda, ghiaccio e una fettina d’arancia per guarnire.
Preparazione
L’Americano si prepara direttamente nel bicchiere, generalmente un Highball, un bicchiere di forma cilindrica, oppure in un tumbler alto. Riempite il bicchiere di ghiaccio e poi versate tutti gli ingredienti: prima il Vermouth, poi il Campari e infine la Soda; mescolate il tutto e poi decorate il bicchiere con una fettina d’arancia.
Americano, le varianti
Forse non possono definirsi vere e proprie varianti, ma l’Americano è considerato il “padre” del Negroni, al quale però viene aggiunto il gin, e del Negroni sbagliato che, invece, prevede il prosecco.
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