L’intonaco riveste e protegge le pareti in muratura. Questo strato è ricavato dall’utilizzo della malta, mescolata a un legante. Possono essere comunque di diversi tipi e questo dipende soprattutto dal risultato che si vuole ottenere, anche da un punto di vista estetico, e dal tipo di muro che si deve isolare.
Possiamo quindi trovare intonaci a base di calce, di calce-cemento e di gesso. All’interno dell’intonaco è sempre presente della sabbia, che non dovrebbe mai superare i 2 mm, e può essere di derivazione calcarea o silicea. In linea di massima, l’intonaco più coprente ha uno strato che non supera i 2 centimetri, ma ne esistono anche di 10 centimetri per edifici particolari. In linea di massima è composto da tre strati, quello a contatto con la muratura si chiama rinfazzo è serve per fare aderire gli altri strati alla parete, il secondo invece è l’intonaco rustico (o arricciato), ed è lo scheletro dell’intonaco stesso. Infine, il terzo l’intonachino e serve per proteggere il materiale e dare un aspetto piacevole (diciamo che ha anche funzione estetica).
L’intonaco si può fare a mano (come si usava una volta) o con delle macchine specifiche. Oggi, nei cantieri si lavora soprattutto con quest’ultimo metodo, decisamente più rapido ma che in molti casi rifinisce con meno precisione le pareti. Sull’intonaco, inoltre, è possibile prevedere delle decorazioni, come gli affreschi.
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